RSU Finsiel – Comunicato di martedì 30 ago 2005

“GIU’ LA MASCHERA”.

L’incontro del 2 agosto, tenutosi a Roma presso il Ministero delle Attività Produttive, presenti i rappresentanti del Ministro Scajola e dei sottosegretari calabresi Galati e Caligiuri, tra il coordinamento delle RSU del gruppo Finsiel, i sindacati nazionali FIM, FIOM, UILM e la proprietà COS.IT nelle persone dell’Ing, A. Tripi (presidente), M. Tripi (Amministratore Delegato), V. Sandei (direzione sviluppo mercato e integrazione offerta) e L. Scalia (relazioni industriali), si è dimostrato in assoluta controtendenza con la comunicazione di disdetta dei contratti integrativi.

 

Dopo le roboanti affermazioni della nuova proprietà riportate sui vari organi di stampa nazionali, e ribadite durante l’ultimo incontro, neanche dopo 24 ore scopriamo il vero volto dei nuovi padroni: la disdetta degli accordi integrativi di Carisiel che cancellerebbe, di fatto, i diritti sindacali e contrattuali riconosciuti ai lavoratori per l’impegno e la professionalità dimostrati negli anni.

 

Invece, la strada che il sindacato aveva indicato negli ultimi mesi all’azienda, era stata quella di un confronto costruttivo al fine di creare le condizioni per valorizzare lo sviluppo dell’azienda, considerate anche le iniziative intraprese con l’ On. Rutelli, con la Presidenza della Giunta Regionale dell’on. Loiero e con i rappresentanti dei sottosegretari On. Galati e Caligiuri.

 

Se il confronto si fosse avviato nei tempi e nei modi da noi richiesti, condividendo un piano industriale di investimenti concreti, oggi, attraverso una riorganizzazione aziendale, avremmo potuto ottenere dei risultati utili al rilancio dell’azienda. 

 

Il problema degli equilibri finanziari dell’azienda non può essere scaricato sulle condizioni economiche e di vita dei lavoratori, nascondendo, invece, incapacità manageriali e gestionali.

 

“Giù la maschera, egregio ing. Tripi”: l’acquisto del gruppo Finsiel, come da sempre denunciato dal coordinamento sindacale, non presentava alcuna caratteristica di operazione industriale ma piuttosto sembra  assumere l’aspetto di un’operazione che mira unicamente a togliere le castagne dal fuoco a Telecom che aveva, da tempo, iniziato lo smantellamento delle attività informatiche.

 

Qualcuno dovrà rendere conto ai lavoratori del perché si acquista un gruppo di 4000 dipendenti per poi, dopo nemmeno due mesi, da una parte dichiarare le principali linee di indirizzo che dovrebbero portare il gruppo nato dall’integrazione tra Cos e Finsiel ad assumere un ruolo significativo nel settore e, dall’altra, attuare le disdette degli accordi integrativi.

 

D’altra parte le motivazioni che accompagnano la disdetta sono ancor di più preoccupanti allorché viene dichiarato che in Carisiel “qualora non si intervenga con drastiche misure, prima di fine anno il capitale sociale scenderà a livelli tali da compromettere la stessa continuità dell’azienda” oppure riferendosi al gruppo “la nuova proprietà sta riflettendo sulla congruità degli attuali assetti contrattuali nazionali applicabili al Gruppo Finsiel”.

 

Se sussistono logiche a noi sconosciute, sarebbe meglio che l’ing. Tripi le dichiarasse, anche se questo dovesse portare a formalizzare lo stato di crisi di una o più aziende, aprendo i tavoli opportuni e le giuste relazioni industriali.

 

Ø     Le difficoltà in cui versa Carisiel non erano forse già note al momento della trattativa della vendita di Finsiel?

Ø     Chi ha permesso a Telecom e agli altri soci di lucrare per anni sul gruppo Banksiel e su Carisiel fino a prosciugarne le casse ?

Ø     E’ necessario intraprendere nell’immediato una strada legale al fine di tutelare i lavoratori ?

 

Come al solito le strategie che sottendono a tali operazioni sono sempre poco chiare e trasparenti salvo poi presentarne il conto salato ai lavoratori.

 

Di fronte ad uno scenario che ad oggi non fa intravedere né un piano industriale di Carisiel né un modello di integrazione con  le attività del gruppo Cos.it, i lavoratori di Carisiel ribadiscono con forza e determinazione la condanna per l’iniziativa aziendale unilaterale di disdetta degli accordi integrativi che rappresenta una gravissima scorrettezza rispetto alle normali relazioni industriali

 

La Rsu, in considerazione di quanto esposto:

 

Ø     CHIEDE il ritiro immediato del provvedimento relativo alla disdetta degli accordi citati, ritenendo questa l’unica e indispensabile condizione per ripristinare un normale rapporto con il sindacato che veda i lavoratori come parte integrante di un processo di cambiamento e di rilancio  e non come il principale “problema” dell’Azienda; 

 

Ø     DECLINA da subito l’invito pervenuto per l’incontro del 6-7 settembre se non interverranno chiari segnali di ripristino di normali relazioni sindacali, dando fin da adesso piena disponibilità ad incontrare la proprietà subito dopo il ritiro del provvedimento di disdetta;

 

Ø     SOLLECITA il coinvolgimento del Coordinamento Nazionale Finsiel quale interlocutore di una controparte aziendale che si auspica altrettanto rappresentativa;

 

Ø     PROCLAMA lo stato di agitazione dei lavoratori riservandosi di indire le forme di mobilitazione più opportune, come  la gravità della situazione richiede;

 

Ø     ANTICIPA a tutti i lavoratori che al più presto sarà indetta un’assemblea generale per analizzare insieme la situazione e concordare unitariamente le iniziative volte a far recedere l’azienda dalla provocazione in atto e per ripristinare la ricerca del consenso e di soluzioni condivise.

 

 

        Rende 30 Agosto 2005                                                   RSU CARISIEL