RSU Finsiel – Comunicato di martedì 08 lug 2003

Questo è il testo del volantino che abbiamo distribuito, insieme ai delegati della RSU TSF, di fronte alla sede Telecom di Corso Italia e agli ingressi della sede di Parco dei Medici. Nei prossimi giorni proseguiremo con altre iniziative di sensibilizzazione e denuncia anche nei confronti del mondo politico e delle istituzioni. (Roma, 10 luglio 2003 – RSU Finsiel)

INFORMATICA TELECOM: NON SI UCCIDONO COSI’ ANCHE I CAVALLI ?

 

Ve lo ricordate quel film di Sidney Pollack in cui Jane Fonda, bellissima, finiva uccisa dall’indifferenza e dagli egoismi che la circondavano? L’informatica di Telecom rappresenta il più grande gruppo italiano nel settore dell’Information Technology, è certamente meno bella di Jane Fonda ma rischia di fare la stessa fine.

 

Il settore I.T. di Telecom Italia (frutto della unificazione della Divisione Informatica di Telecom, Telesoft, Saritel, Sodalia e le aziende del gruppo Finsiel, per un totale di 8000 persone) è diviso in due comparti distinti: IT Telecom – attività rivolte al mercato interno al gruppo – e IT Mercato – attività rivolte al mercato esterno (pubblica amministrazione centrale e locale, banche, imprese).

 

Indifferenza ed egoismi …

Dopo la lunga fase dell’indifferenza (e di mancati investimenti) di Telecom nei confronti dell’informatica, che ha frenato lo sviluppo delle aziende, facendo perdere loro le posizioni di prestigio a livello europeo, è cominciato il periodo degli egoismi (dettati dall’esigenza di fare cassa) che si manifesta con una sequenza di scorpori e dismissioni, rischiando di provocare, in breve tempo, il completo smantellamento del comparto I.T..

 

Esternalizzazioni, scorpori, dismissioni …

La politica delle dismissioni, iniziata con le cessioni di Lottomatica (Lotto, centri di elaborazione e reti), Informatica Trentina (Sistema informativo Provincia di Trento e reti) e Sogei (Finanze), prosegue senza soste, colpendo indiscriminatamente sia IT Telecom che IT Mercato, sia le attività di servizio che quelle di produzione.

La lista è lunga: i servizi logistici (a TNT Logistic), TESS (azienda che opera nel settore  stipendi e contributi, ad Accenture), le attività di Desk Top Management (ad HP), Netikos (azienda di servizi mobile e internet, al gruppo finanziario MyCube), le attività SAP (consorzio Telecom-Pirelli), mentre sono già in vista altre operazioni quali la cessione dei servizi amministrativi (CSA), di Carisiel (banche e finanza), di Datasiel (regione Liguria), di Insiel (regione Friuli Venezia Giulia), di abbandono del mercato delle imprese e dei servizi, …

 

Nessuna strategia industriale …

Queste iniziative si realizzano nella completa assenza di una strategia industriale forte e convincente (i piani industriali durano solo pochi mesi, l’organizzazione e i vertici aziendali sono in continuo cambiamento) e stanno provocando il progressivo abbandono dei mercati, la polverizzazione delle competenze, la perdita della massa critica necessaria per confrontarsi con le altre aziende del settore (Finsiel spa, la principale azienda di mercato, che contava 3.240 dipendenti alla fine del 1998, si appresta a diventare una società di poco più di un migliaio di persone, depauperata delle potenzialità e delle sinergie necessarie per competere sui mercati).

 

Spezzatino e crisi occupazionale …

Con grande disinvoltura Telecom si accinge a buttare a mare il piano industriale e gli accordi sottoscritti solo pochi mesi fa (settembre 2002) che, combinando la politica di riduzione dei costi con gli investimenti, individuavano una strategia di sviluppo e di rilancio per l’informatica. Di quel piano, oggi, resterebbero solo i tagli, accompagnati da una infinita sequenza di scorpori, dismissioni e vendite a spezzatino che porterebbe al dissolvimento completo dell’informatica di Telecom e ad una nuova grave crisi occupazionale.

 

Per tutte queste ragioni il sindacato, le RSU e i lavoratori delle aziende di informatica di Telecom, hanno iniziato un’opera di informazione e di denuncia della situazione per sollecitare il mondo politico, le istituzioni, la società civile ad intervenire per impedire la fine di un settore industriale strategico per il paese nel campo dell’innovazione tecnologica.