Alla ripresa della discussione sulle modifiche al piano industriale IT Mercato 2002-2004 l’azienda ha confermato la propria volontà di imboccare la strada degli scorpori e del ridimensionamento del gruppo ITM.

Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm e il coordinamento delle RSU del gruppo hanno espresso unitariamente il proprio dissenso rispetto a quanto prospettato dall’azienda: è stato indetto lo stato di agitazione ed è stato chiesto di aprire il confronto con Telecom anche a livello istituzionale.

Un primo risultato di queste iniziative è la convocazione di un incontro al Ministero dell’Industria e delle Attività Produttive per il prossimo 18 settembre.

In quella sede si dovrà approfondire il confronto sulle prospettive industriali del gruppo ITM alla luce delle iniziative già attuate (a partire dalla vendita di Netikos) e di quelle più recentemente avviate e prospettate.

Cogliamo l’occasione per ribadire la nostra opposizione a questo piano aziendale che provoca (attraverso una serie di scorpori, cessioni, esternalizzazioni) l’abbandono di significativi segmenti di mercato e di importanti presidi territoriali.

Dallo scenario che ci è stato presentato (strategie, soluzioni organizzative, interventi operativi) non emerge una volontà di rilancio e sviluppo né per la Finsiel né per IT Mercato.

 

L’attuazione delle iniziative prefigurate dall’azienda determinerebbe un sostanziale ridimensionamento di IT Mercato, aprendo la strada alla vendita al migliore (per Telecom!) offerente, con gravi conseguenze sul destino del comparto informatico in Italia.

 

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L’incontro di giovedì prossimo rappresenta un’occasione importante per fare chiarezza sulla criticità delle modifiche al piano industriale 2002-2004 e per sollecitare le istituzioni affinché assumano un autorevole ruolo di garanzia volto ad impedire lo smantellamento e la svendita di un comparto industriale strategico per il paese.

 

 

 

Roma, 16 settembre 2003                                                           RSU Finsiel