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[ Dicono di noi > Nel 2009 cinquantamila licenziamenti - La Repubblica, martedì 27 gen 2009 ]

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Proposta rsu per Almaviva Green

Nel 2009 cinquantamila licenziamenti

Lazio, è allarme-occupazione. Ai casi Alitalia e Telecom si aggiungono piccole e medie aziende

di Daniele Autieri

 

Chiunque si fosse chiesto cosa significa perdere il 2% del Pil in un anno e tornare con la macchina del tempo al 2006, può cercare la risposta nel panorama attuale di imprese zoppicanti e lavoratori terrorizzati dallo spettro dei licenziamenti. Rispetto agli standard laziali dove annualmente circa 10mila persone entrano in mobilità, il 2009 si presenta già con un conto ben più salato: 15mila sono i lavoratori, tra diretti e indotto, che rischiano di perdere il posto per la nascita della nuova Alitalia; 17mila quelli rimasti a casa nell´edilizia; 40mila i contratti a termine non rinnovati nel dicembre scorso. «Il 2008 ci ha consegnato una situazione di crisi gravissima - spiega Claudio Di Berardino, segretario della Cgil di Roma e Lazio - ma nel 2009 saranno circa 50mila le persone a rischio di licenziamento». 50mila puntini rossi sparsi su una mappa delle criticità che non risparmia nessuno dei settori strategici dell´economia laziale.

Telecomunicazioni e servizi. Oltre al caso Telecom, che dopo gli annunci di Franco Bernabè sui 9.000 esuberi da tagliare entro il 2010 porta oggi in mobilità nel Lazio 650 persone, un´altra l´azienda di telecomunicazioni promette un drastico ridimensionamento della forza lavoro: Eutelia, il gruppo della famiglia Landi cresciuto nell´information technology dopo gli acquisti nel 2006 di Getronics e Bull. L´intenzione è vendere tutto il comparto IT (a questo proposito si parla dell´interessamento di un fondo di New York) che impiega circa 1.900 dipendenti sui 2.300 totali. Secondo
la Cgil, 600 di loro si troveranno subito senza lavoro, 250 saranno messi in mobilità fino alla pensione e 1.100 rientreranno nella vendita che la proprietà spera di concludere al più presto. Il peso romano della partita non è ancora ben quantificabile, ma si tratta almeno di 300 tra tecnici e operatori. A fine mese Eutelia dovrà presentare il suo piano industriale al ministero delle Attività Produttive. Poi c´è il caso Engineering, player globale nei servizi IT, che ha avviato in questi giorni la cassintegrazione di 236 persone di cui 66 a Roma, dovuta - dicono dall´azienda - non ad un calo dei ricavi ma agli esuberi conseguenti l´acquisizione conclusa nel 2008 della Atos Origin. Unica buona notizia, l´Almaviva Contact (ex-Atesia), il call center più grande d´Europa, dopo aver avviato dieci giorni fa la cassintegrazione a rotazione per 1.137 dipendenti, ha ritirato proprio ieri il provvedimento d´intesa con i sindacati.



Turismo. La cupoletta dell´Excelsior, la suite più grande d´Europa, si svuota e con essa molte delle stanze degli hotel di lusso romani. Da qui l´annuncio del colosso Starwood, proprietario anche del Grand Hotel e dello Sheraton, di 653 esuberi a livello nazionale, di cui
221 a Roma. Secondo la catena americana se non si troverà un accordo sindacale entro marzo partiranno i licenziamenti. Incerta è invece la sorte dell´Eden di via Ludovisi, l´hotel di proprietà della Lehman Brothers che è stato messo in vendita e potrebbe essere comprato dalla Qatar Investment Authority, che fa capo all´emiro del Qatar, innamorato della terrazza più bella della capitale.

Grande distribuzione. Sono 116 i lavoratori licenziati alla Romanina nell´ipermercato Carrefour. Tra loro, coppie di mogli e mariti e donne con figli a carico. "Ci hanno sbattuto fuori senza alcun criterio", racconta Giusi Finocchiaro, 39 anni, 16 di anzianità, un compagno morto da un mese e un bambino da crescere. Si è così dimezzata la forza lavoro di uno dei quattro punti vendita romani del gruppo francese.

Credito. Qui il fronte più caldo è quello della Fonspa, l´istituto di Morgan Stanley specializzato nell´erogazione di mutui, dove 160 famiglie sono in discussione. La merchant bank statunitense ha annunciato già da tempo l´intenzione di vendere senza però indicare ancora il possibile compratore.
Bandi Pubblici. Amministrazioni commissariate, bilanci controllati, sanità allo sbando: tutte voci che sommate allo stato generalizzato di crisi hanno stretto la cinghia delle amministrazioni pubbliche. Sul fronte degli appalti nel 2008 sono stati messi a bando 300 milioni di euro in meno rispetto all´anno precedente, con il caso più eclatante raggiunto dal Comune di Roma nel mese di agosto quando si è passati dai 13 milioni del
2007 a zero.

 

La Repubblica - 27 gennaio 2009

 

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