Stenografico Aula in corso di seduta
Seduta
n. 576 del 27/1/2005
(Iniziative per promuovere lo sviluppo del settore
informatico in Italia in relazione alla vendita del gruppo Finsiel - n.
3-04130)
PRESIDENTE.
L'onorevole Alfonso Gianni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n.
3-04130 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
ALFONSO
GIANNI. Signor Presidente, saluto il ministro Giovanardi, uomo di multiforme
ingegno, perché adesso dovrà passare dalle questioni del peperoncino ad un
dramma per l'economia e l'occupazione italiana. Sto parlando dello
smantellamento del settore dell'informatica che Telecom sta operando e della
sorte occupazionale di 4 mila addetti del settore Finsiel.
Telecom ha deciso di uscire dal settore informatico. Finsiel è in vendita; la
vogliono comprare alcune multinazionali straniere ed un'azienda italiana, ma
quest'ultima non ha esperienza in questo settore.
Mi domando: cosa fa un Governo, al di là delle chiacchiere sulla competitività,
per impedire che un punto, una volta di eccellenza del nostro paese, sparisca
e, con esso, il lavoro per i lavoratori e le loro famiglie?
PRESIDENTE.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà
di rispondere.
CARLO
GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor
Presidente, il Governo può solo fornire alcune informazioni al riguardo, perché
Telecom è una società privata e, come noto, nel nostro sistema, il Governo non
può intervenire sulle decisioni di società private.
Telecom ha avviato una procedura per la vendita della sua quota azionaria in
Finsiel (holding operativa delle informazioni del gruppo Telecom), in
quanto, nel focalizzarsi su attività di servizi di telefonia, ha ritenuto
opportuno individuare un operatore del settore cui cedere questa branca di
attività che considera non funzionale all'attività dello stesso gruppo.
È stato, infatti, ritenuto che, in una situazione di mercato di alta
competizione, quale quella informatica, caratterizzata da processi di
aggregazione degli operatori, la potenzialità del gruppo Finsiel può esprimersi
al meglio in gruppi la cui missione strategica sia quella di valorizzare questo
specifico campo di attività.
Per tale motivo, Telecom ha invitato un gruppo di aziende, sia italiane sia
multinazionali, ad una prima fase esplorativa. Sulla base delle manifestazioni
di interesse ricevute, sono state selezionate tre aziende. Le suddette hanno
avuto accesso ad una fase documentale, tenuto incontri con il management
aziendale mirati alla formulazione di un'offerta vincolante che dovrebbe essere
presentata a Telecom entro la prima metà del prossimo mese di febbraio. Tale
offerta verrà poi corredata da un piano industriale di dettaglio sulle
prospettive di questa società.
Telecom ha ritenuto fondamentale scegliere una procedura rapida di selezione
dell'eventuale acquirente, perché tempi lunghi per un'operazione del genere
possono generare danni alla piena attività aziendale sia per le conseguenze di
un clima di incertezza che, fatalmente, si crea nelle aziende in questi casi,
sia, soprattutto, per le difficoltà ad operare sul mercato in una situazione di
cambiamento degli assetti proprietari. Fin qui, le informazioni su ciò che
intende fare Telecom.
Per quanto riguarda le competenze del Governo a tale riguardo, lo stesso, nella
consapevolezza che il comparto informatico sta registrando tassi di crescita
inferiori rispetto a quelli del passato e ritenendo, invece, che lo stesso
rappresenti un fattore essenziale per la crescita della competitività
nazionale, sta analizzando e mettendo a punto un programma di rilancio del
comparto che prevede anche la nascita di un polo informatico nazionale.
Altre ed eventuali iniziative potranno essere vagliate anche con il
coinvolgimento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca
scientifica.
PRESIDENTE.
L'onorevole Alfonso Gianni ha facoltà di replicare.
ALFONSO
GIANNI. Signor Presidente, sono insoddisfatto, perché la risposta del Governo è
completamente reticente.
È vero che Telecom è una società privata, ma ciò non assolve il Governo dalle
sue responsabilità. D'altro canto lei stesso, ministro Giovanardi, ha ricordato
che il ministro per le attività produttive, Antonio Marzano, che, ogni tanto,
vorremmo vedere in quest'aula non solo per votare i provvedimenti per la
ristretta cerchia di amici del Presidente del Consiglio, ma anche per occuparsi
degli affari economici del paese, si è più volte dichiarato favorevole alla
creazione di un polo italiano del software. Mi domando come si possa
pensare di fare ciò dismettendo la Finsiel e consegnandola o alle
multinazionali o ad un'impresa italiana di proprietà di Alberto Tripi,
Presidente della Federcomin che, tuttavia, occupandosi di call center,
intende acquistare almeno una parte della Finsiel essenzialmente per sedersi al
tavolo degli appalti pubblici.
Dunque, torna nuovamente in discussione il ruolo dello Stato. Insomma, il ruolo
dello Stato è semplicemente quello di garantire ai signori manager o ai
signori datori di lavoro - che io chiamo ancora padroni privati - di poter fare
i loro comodi sempre e comunque e, nello stesso tempo, di attingere alle
generose casse dello Stato medesimo.
Ribadisco la richiesta dei lavoratori: ministro Giovanardi, apra un tavolo con
le confederazioni sindacali, congeli questa procedura di vendita della Finsiel.
Resta solo un pezzo del primato industriale del nostro paese, non disperdete
anche questo, altrimenti gli italiani non ve lo perdoneranno!