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[ Dicono di noi > Fiom: 8 ore di sciopero sul rinnovo del contratto - Il Manifesto , martedì 15 set 2009 ]

Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

METALMECCANICI
Fiom: 8 ore di sciopero sul rinnovo del contratto
9 ottobre, la mobilitazione delle tute blu Cgil

Sara Farolfi - ROMA

Otto ore di sciopero a livello nazionale, il 9 ottobre, con manifestazioni interregionali in tutto il paese. Lo ha deciso ieri il comitato centrale della Fiom Cgil, approvando all'unanimità quanto proposto dal segretario generale Gianni Rinaldini. Sul tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici - tavolo a cui i sindacati sono arrivati con due piattaforme, Fiom da una parte, Fim e Uilm dall'altra - i giochi sembrano già fatti. L'accordo separato, ormai inevitabile.

La risposta di Federmeccanica alla piattaforma presentata dalla Fiom in sede di trattativa giovedì scorso - piattaforma che, davanti ai giornalisti, le imprese avevano comunque definito «un pezzo di carta con quattro slogan» - sarebbe dovuta arrivare ufficialmente il 17, data a cui era stato riaggiornato il confronto. Oggi l'associazione che riunisce le grandi imprese metalmeccaniche del paese riunisce il suo organismo direttivo. C'è chi dice che il confronto sarà più che rapido, e che un'ipotesi di accordo (separato) sia già pronta. Di sicuro è stata già calendarizzata capillarmente la trattativa con Fim e Uilm. Un giorno a settimana, per tutto il mese di settembre.

Il tavolo di giovedì sarà a delegazioni ristrette (cosa che in genere avviene nelle fasi finali della trattativa) e verterà sulla piattaforma presentata da Fim e Uilm. Non solo: all'ordine del giorno ci sono i seguenti capitoli: enti bilaterali, fondo di sostegno al reddito e contrattazione aziendale. Pari pari quanto proposto dalla Fim Cisl. «Così si esclude la piattaforma della Fiom, e cioè dall'organizzazione largamente maggioritaria nella categoria - spiega dunque Rinaldini - e si recepisce il sistema di regole sul sistema contrattuale fissato senza il consenso della Cgil e senza alcuna validazione democratica da parte dei lavoratori». «Un'enormità», «un fatto molto grave», lo definisce Rinaldini, «perchè si nega ai lavoratori di potersi esprimere su un contratto che riguarda la loro specifica condizione».

 

Di qui, la scelta della mobilitazione. Accompagnata da quella di far partire una campagna per la democrazia sindacale perchè, dice ancora Rinaldini, «il pluralismo sindacale, in assenza di regole democratiche, può portare alla deriva delle relazioni sociali». Giorgio Cremaschi è ancora più duro nel dire che «ciò che si sta preparando è un colpo di stato sindacale».

Era evitabile un accordo separato, specie in tempi di crisi come questa? Lo era se Fim e Uilm avessero accettato, a giugno scorso, di rinnovare solo il biennio economico e rimandare il rinnovo della parte normativa alla scadenza naturale del contratto siglato due anni fa e validato dal voto dei lavoratori. E ancora: in sede di trattativa, giovedì scorso, la Fiom ha presentato a Federmeccanica un'ipotesi transitoria che mettesse al centro tre problemi e rinviasse l'applicazione dell'accordo separato sulle regole. Oltre alla sospensione delle nuove regole, la Fiom ha proposto la convocazione di un tavolo sull'occupazione per il blocco dei licenziamenti, un avviso comune con Fim e Uilm per la detassazione del salario, e una soluzione transitoria per gli aumenti salariali, calcolata sulla base di tutte le piattaforme. «Naturalmente se la nostra proposta venisse accolta dalle imprese, tutto tornerebbe in discussione», diceva ieri Rinaldini, annunciando la mobilitazione.

La partita è eminentemente politica, e ha a che fare con l'accordo separato di gennaio sulle regole. Ai limiti del paradosso, nel loro richiamarsi ai «bisogni dei lavoratori» (così di rado chiamati in causa) i commenti ieri di Fim e Uilm. Secondo la Fim, l'obiettivo della Fiom è addirittura «quello di impedire il rinnovo del contratto per 1,6 milioni di lavoratori...  La verità è che ora la Fiom vuole scaricare su lavoratori e sindacati i costi del proprio avventurismo».

 

Un gioco più facile, Fim e Uilm lo hanno invece nel tirare in ballo l'imminente congresso Cgil. Ieri al comitato centrale era presente Susanna Camusso. La Cgil, di cui la Fiom è una delle categorie più 'pesanti', si prepara a una discussione interna più che accesa.

 

Il manifesto - 15 settembre 2009

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