1 – C’E’ IL
PASTICCIO SIRTI SUL BINARIO DI MORETTI
Mauro Moretti ha un problema, anzi due. Il primo è rappresentato
dall'aggressività dei privati che vogliono entrare nel business del trasporto
merci e passeggeri. In prima fila ci sono personaggi pesanti come Luchino di
Montezemolo, Dieguito Della Valle e Giuseppe Sciarrone, un
ex-direttore dell'area trasporto delle Ferrovie che ha costituito una sua
società insieme al presidente di Confindustria e allo scarparo marchigiano.
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(Diego Della Valle e Clemente Mastella - Foto U.Pizzi)
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Pochi giorni fa l'Antitrust di Catricalà ha scatenato fulmini sul monopolio di Moretti
nel cargo e adesso il capo di piazza della Croce Rossa sta cercando di mettere
paletti nella Finanziaria che scoraggino la concorrenza. Nel palazzo-obitorio
qualcuno sostiene che il disappunto di Moretti sia solo una sceneggiata
perchè l'ex-sindacalista Cgil non vedrebbe l'ora di alleggerire l'azienda dal
traffico merci al quale il suo Piano industriale di maggio dedicava poco più di
una pagina.
In realtà dentro quel Piano c'era anche una grande disattenzione nei confronti
degli interventi per informatizzare le Ferrovie. E qui salta fuori il secondo
problema che in queste ore sta creando un terremoto dentro e fuori piazza della
Croce Rossa. Per tutto il weekend è corsa voce che le Ferrovie avessero
assegnato alla società Sirti l'appalto da 1,5 miliardi per la gestione della
rete informatica della società. Con una mossa incauta e ingenua Sirti, società
quotata in Borsa, ha chiesto lunedì mattina la sospensione del titolo perchè
riteneva di avere in tasca l'importante contratto della durata di sei anni. Il
blocco del titolo continua ancora oggi perchè Moretti non ha ancora
deciso nulla in merito al megappalto. Alle 19,04 Sirti ha emesso un goffo
comunicato in cui si legge che "contrariamente alle aspettative"
l'appalto non è stato assegnato.
Che cosa stia succedendo dentro le stanze di Moretti è un mistero. La
maxi-gara è stata disertata da tutti dai più importanti gruppi internazionali
e, secondo quanto risulta a Dagospia, le buste con le offerte economiche non
sono state ancora aperte. Gli uscieri del palazzo-obitorio delle Ferrovie
sentono puzza di bruciato e parlano di una "cordata" dentro le
Ferrovie favorevole a Sirti che ha cominciato ad esultare fin da sabato per una
vittoria che Moretti non ha ancora annunciato. Qualcuno si spinge più in
là, parla di "pasticcio all'italiana", e ritiene che la gara da 1,5
miliardi sarà annullata. Durante la gestione di Elio Catania alle
Ferrovie correvano voci strane sugli affidamenti a trattativa privata, poi è
arrivato Moretti, ma la trasparenza non sembra averne guadagnato.
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(Elio Catania - Foto U.Pizzi)
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Dagospia 03 Ottobre 2007