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[ Dicono di noi > Call center TSF: Interrogazione del Sen. Tebaldi, mercoledì 30 mag 2007 ]

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Proposta rsu per Almaviva Green

Interrogazione del sen. Tibaldi ai Ministri del lavoro e previdenza sociale e dei trasporti

 

Atto n. 4-02075

Pubblicato il 30 maggio 2007
Seduta n. 158

TIBALDI - Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dei trasporti. -

 

Premesso che:

nel mese di giugno 2006 con la circolare del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (“circolare Damiano”), venivano ribadite le modalità operative nei call center, relative alla gestione delle chiamate inbound e outbound a tutela dei lavoratori precari con contratti di collaborazione a progetto che determinavano il riconoscimento del contratto di natura subordinata;

successivamente venivano inserite in finanziaria la misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro per favorirne la trasformazione da co.co.co., co.co.pro. in lavoro subordinato (comma 1202). La misura è destinata ad operare, a seguito di accordi aziendali ovvero territoriali tra datore di lavoro (committente) e organizzazioni sindacali stipulabili fino al 30 aprile 2007. (Sono collegati i commi 1203 e 1208);

TSF S.p.A., Tele sistemi Ferroviari, società partecipata al 39% dal gruppo Almaviva e al 39% dal Gruppo Ferrovie dello Stato, doveva essere parte interessata al processo di stabilizzazione dei numerosi consulenti presenti in sede. TSF, infatti è la società di outsourcing del Gruppo Ferrovie dello Stato. Tra i numerosi sistemi del gruppo si occupa anche della totale gestione del call center Trenitalia 892021, e di numerosi servizi tecnici di assistenza telefonica denominati Help Desk e Contact Center, rivolti agli utenti del gruppo, all’interno dei quali trovano occupazione circa 450 consulenti dei quali il 95% con contratti di tipo co.co.pro.;

tutti questi consulenti presenti nella sede di esercizio di via dello Scalo Prenestino (CED) sono in subappalto da altre società informatiche che sono: Sirio informatica S.r.l., CmIsitel S.p.A., Exprivia, Elecom. Da vari anni questi consulenti lavorano presso la stessa sede TSF di via dello Scalo Prenestino. Si accede tramite badge aziendale TSF, molti hanno una postazione di lavoro fissa collegata nella rete aziendale (TSF e FS), che si utilizza con un'utenza di rete nominativa, I lavoratori hanno una login telefonica per la gestione delle chiamate, strumenti di lavoro e modalità operative dell’azienda TSF per FS. Tutti sono soggetti ad orario di lavoro e turni in base alle esigenze dei servizi, molti in modalità H24. Sono presenti pro forma in sede dei referenti di queste società in subappalto;

molti di questi consulenti, a seguito della circolare Damiano, nell’ottobre 2006 si sono rivolti alla RSU interna e successivamente alla FIOM CGIL, per provare a sensibilizzare l’azienda TSF al processo di stabilizzazione. Numerosi sono stati gli inviti dei sindacati a fornire una risposta alla richiesta all’apertura di un tavolo di trattativa, ma l’azienda TSF non ha mai risposto, non riconoscendo di avere alcuna responsabilità su questi consulenti. Inoltre, a seguito della scadenza del contratto di outsourcing del gruppo FS e della successiva pubblicazione di avviso di gara europea da parte della stessa per la gestione dei sistemi, la società TSF ha invitato le società di subappalto a stabilizzare i consulenti di appartenenza sulla base delle direttive del Ministero del lavoro, onde evitare problemi che potevano compromettere il successivo nuovo appalto di FS;

queste società per mantenere la commessa provvedevano con sforzi notevoli e azioni non sempre limpide, a cercare un accordo con i lavoratori, senza avere la garanzia del rinnovo del contratto. FS infatti ha pubblicato un bando di gara che comprende la vendita delle sue quote societarie e l’affidamento dell’outsourcing di tutti i sistemi e servizi per la durata di 6 anni, garantendo con una clausola contrattuale per 2 anni, solo i dipendenti TSF, circa 700. Gli accordi sindacali siglati per lo più tra azienda in subappalto e una sola sigla sindacale, senza referendum per le rappresentanze RSA, dal dubbio contenuto non hanno prodotto nessuna stabilizzazione, ma anzi precarizzano ulteriormente i lavoratori, essendo prevista la firma della conciliazioni individuali sulla base degli art. 410 e 411 del codice civile, a fronte di un basso livello di inquadramento che non tiene conto delle professionalità acquisite negli anni, visto che molti consulenti sono presenti da un tempo superiore a 48 mesi. Inoltre l’accordo prevede contratti a tempo determinato di massimo 24 mesi con decorrenza per alcuni dall’ottobre 2007 e per altri da gennaio 2008, sempre previa riconferma della commessa. Molti lavoratori precari per anni, inoltre, sono stati mandati via da gennaio ad oggi a fronte di riduzione degli organici e alcuni in mancanza di sottoscrizione di accordi sindacali;

in questi anni, i consulenti hanno sempre soddisfatto tutte le richieste di flessibilità sia dei turni di lavoro avanzate dall'azienda TSF, sia dei vari spostamenti all’interno dei presidi tecnici, non sempre rispettosi del profilo tecnico di base o acquisito;

considerato che:

in data 31 dicembre 2006 è scaduto per TSF il contratto di outsourcing con Ferrovie dello Stato e che il gruppo ha dato solo un rinnovo semestrale per poter preparare il bando di gara per l’affidamento dei servizi. Il 14 maggio 2007 si sono chiusi i termini di preselezione per l’accesso al bando di gara europeo indetto da FS. La società Almaviva ha presentato domanda di partecipazione, ma ancora non si conoscono gli esiti della preselezione per requisiti;

i lavoratori precari dopo anni di servizio in TSF non solo non sono stati riconosciuti dall’azienda, e quindi stabilizzati, ma non sono nemmeno stati stabilizzati dalle aziende "madri" in subappalto. È chiaro quindi il rischio che in caso di vincita di un’altra società della gara FS, avvengano riduzioni dell’organico, come già avvenute senza nessuna tutela per questi lavoratori precarizzati da anni,

si chiede di sapere:

quali misure si intendano porre in essere, a tutela di questi lavoratori per evitare che l'azienda proceda ad altri licenziamenti;

se si ritenga valido un accordo sottoscritto da una sola organizzazione sindacale senza il coinvolgimento della rappresentanza sindacale aziendale e dei lavoratori, contenente inoltre elementi contradditori con le stesse direttive ministeriali e di legge;

se non si ravvisi il reato di violazione del divieto di interposizione di mano d’opera, per queste società di subappalto, ricordando che sulla base del decreto legislativo 276/2003 (di attuazione delle deleghe di cui legge 30/2003), articoli 39 e 40, si intende per appalto un contratto con cui una parte (appaltatore) assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, l'obbligazione di compiere in favore di un'altra (committente o appaltante) un'opera o un servizio verso un corrispettivo in denaro; qui invece ci troviamo davanti ad un caso di persone prese in affitto da società informatiche, che sempre in base alla legge 30/2003, non sono autorizzate alla somministrazione, come per esempio le agenzie interinali;

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario, per quanto di loro rispettiva competenza, verificare la natura degli accordi sindacali sottoscritti, e la natura dei contratti in essere tra il gruppo Ferrovie dello Stato committente, TSF appaltatore e le società Sirio Informatica, Exprivia Spring, CM Isitel, in subappalto per la fornitura di mano d’opera.

 

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