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[ Dicono di noi > Comunicazione Almaviva, martedì 22 ago 2006 ]

Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

 

COMUNICAZIONE AL PERSONALE

 

 

Ci è stato notificato in data odierna il verbale di accertamento redatto dall’Ispettorato del Lavoro a conclusione della ispezione in Atesia. L’Ispettorato, nelle sue conclusioni, ravvisa le caratteristiche del rapporto di lavoro dipendente per tutti i lavoratori a progetto di Atesia, inbound ed outbound.

 

Riteniamo tale conclusione un fatto sconcertante e gravissimo che, contraddicendo il dettato della Circolare ministeriale sul lavoro a progetto nell’ambito dei call center del 14 giugno 2006, creerebbe un profondo, inaccettabile ed insostenibile turbamento del mercato. Questa conclusione infatti, oltre ad essere giuridicamente non corretta (ci opporremo in tutte le sedi anche sulla base di numerose sentenze che contraddicono il contenuto del verbale), è in antitesi con la linea adottata dal Ministero del Lavoro non considerando la distinzione posta dalla Circolare tra attività inbound ed attività outbound, e non rispettando il principio della gradualità della sua applicazione insito nella esplicita previsione di un periodo di informativa e di accompagnamento alle aziende.

 

Prendiamo atto come l’unica azienda colpita da tale processo faccia parte di un gruppo che ha già assunto, per il solo settore CRM, negli ultimi anni oltre 4000 dipendenti a tempo indeterminato e che si apprestava, come pubblicamente dichiarato ed anche in seguito a due importanti accordi sindacali, ad assumerne altri 3000; con tali cifre il nostro gruppo avrebbe avuto di gran lunga  il più alto numero di lavoratori subordinati di tutto il settore.

 

Non possiamo non chiedere, per tutelare la nostra azienda ed i nostri lavoratori, al Ministero del Lavoro ed alle Istituzioni competenti di garantire uguali condizioni a tutti i soggetti che operano in questo mercato a partire dalle amministrazioni e dalle aziende pubbliche che per prime hanno offerto e utilizzato il lavoro a progetto. Se si ritiene che la forma corretta di lavoro per tutti gli operatori impegnati nei call center sia quello del lavoro a tempo indeterminato allora che questo sia applicato ovunque e sarà compito della nostra e di ogni impresa operante nel mercato verificarne la sostenibilità organizzativa ed economica .

 

Purtroppo, in questa situazione, il cammino virtuoso che abbiamo intrapreso, e che già ha comportato la stabilizzazione di centinaia di lavoratori, dovrà essere necessariamente sospeso, in attesa che le Istituzioni competenti si pronuncino definitivamente sulla questione.

 

E tuttavia non vogliamo semplicemente aspettare gli eventi. Continueremo a perseguire, auspicando un sempre più forte coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, l’obiettivo di operare in un mercato sorretto da regole certe,chiare e soprattutto valide per tutti che, non penalizzando un’azienda a vantaggio del resto del mercato, ci permetta di svilupparci dando nel tempo più breve possibile maggiore certezza e stabilità ai nostri lavoratori.

 

 

 

Roma, 22 agosto 2006

 

 

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