Home page
[ Dicono di noi > Question time del'On. Alfonso Gianni sulla vicenda Atesia, mercoledì 14 set 2005 ]

Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

Iniziative volte a garantire i posti di lavoro nella società Atesia Spa - n. 3-05008

 

PRESIDENTE. L'onorevole Alfonso Gianni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-05008 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4). Onorevole Gianni, le ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione.

 

ALFONSO GIANNI. Signor Presidente, signor ministro, come lei ben sa, Atesia è società leader nel campo dei call center. È una società di proprietà, per l'80 per cento, del gruppo Cos di Tripi e, per l'altro 20 per cento, di Telecom Italia, che ha realizzato grandi guadagni sulla base del basso costo del lavoro ed un regime selvaggio di precarietà. Le ricordo che uno stipendio delle lavoratrici e dei lavoratori si aggira attorno ai 700 euro mensili, mentre, nel caso di part-time, non si va oltre i 450 euro. Inoltre, le ricordo che, degli oltre 15 mila dipendenti del gruppo Cos, 9 mila sono precari, la metà dei quali è concentrata qui a Roma nel gruppo Atesia. La legge n. 30 del 2003 ha trovato così la sua drammatica applicazione.

Il 30 settembre 2005 questi contratti scadranno. I lavoratori che si sono organizzati, in assenza dei diritti sindacali, e che hanno protestato sono stati licenziati. Siamo di fronte a persone ormai non più giovani: oltre il 62 per cento ha più di trent'anni e oltre l'80 per cento è costituito da donne.

Non pare anche a lei che non si possa continuare in questo modo, mortificando il lavoro e il desiderio di occupazione?

 

PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.

 

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Onorevole Alfonso Gianni, ritengo che ci debba essere un corretto rapporto tra Governo e Parlamento. Non vorrei fare polemica, ma a certe interrogazioni viene facile dire che dovrebbe rispondere il professor Prodi e non il sottoscritto, in quanto è stato lui ad autorizzare la globalizzazione e la delocalizzazione degli impianti all'estero ed è lui che polemizza con questo Governo quando si tentano di frenare le importazioni dalla Cina. Poi, ci si lamenta con questo Governo perché le aziende tessili sono in difficoltà.

Nello stesso tempo, le dico che in casi come questi, immediatamente, quando è arrivata la richiesta di intervento da parte di un gruppo di lavoratori facenti parte di un collettivo costituitosi autonomamente, la competente direzione provinciale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha disposto accertamenti, tuttora in corso, nei confronti della società Atesia, allo scopo di verificare l'effettiva natura dei rapporti instaurati con gli operatori del call center.

Pertanto, è stata avviata un'attività di monitoraggio sulle varie tipologie contrattuali presenti nell'azienda e delle singole posizioni lavorative, attraverso l'acquisizione di un congruo numero di dichiarazioni spontanee, e sulle modalità di svolgimento delle prestazioni di lavoro in relazione al particolare modello organizzativo e all'attività aziendale.

La società Atesia, già appartenente alla Telecom, successivamente acquisita per l'80 per cento del capitale dal gruppo Cos, opera nel settore delle telecomunicazioni con servizi di call center e di ricerche di mercato, con una fitta rete di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di contratti a progetto.

La società, pertanto, per evidenti situazioni di criticità legate alla durata del rapporto di lavoro e alle provvidenze economiche e previdenziali reclamate giustamente dal personale occupato, ha sottoscritto con le parti sociali più verbali di accordo per la gestione e l'attività dei centri.

Da ultimo, nelle ipotesi di accordo del 24 maggio 2004, sono state individuate le linee operative confermate nelle ipotesi di accordo del 14 marzo 2005, con la finalità dichiarata di migliorare la qualità e la stabilità del rapporto di lavoro.

In tale accordo, dunque, per la gestione delle attività dei centri viene previsto il ricorso a modelli contrattuali diversi e flessibili (come i contratti di inserimento, i contratti di apprendistato professionalizzanti e i contratti a progetto), più compatibili con le esigenze aziendali.

È stato previsto il trasferimento alla Telecontact Center del gruppo Telecom di alcune attività e di circa 1.200 unità operative, a fronte di 3 mila rimaste in forza presso la Atesia.

Sarà cura degli uffici del ministero verificare che ogni iniziativa intrapresa dall'azienda sia riconducibile ad una tipologia contrattuale legale. A tale proposito, si rappresenta che, in attesa della regolamentazione dei nuovi istituti contrattuali, la società Atesia, con l'accordo del 14 marzo, di intesa con le organizzazioni sindacali, ha ulteriormente prorogato alla fine di questo mese la scadenza dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa in essere.

Con lo stesso accordo è stata prevista, altresì, l'attivazione per tutto il personale occupato con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, in possesso dei requisiti associativi, di contratti di apprendistato disciplinati dal contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni.

Il Governo si è attivato, lo ha fatto sulla base di una denuncia sindacale e farà di tutto affinché i diritti dei lavoratori e la legalità dei contratti siano rispettati e gli accordi che sono stati sottoscritti vengano mantenuti dalla parte padronale.

 

PRESIDENTE. L'onorevole Alfonso Gianni ha facoltà di replicare.

 

ALFONSO GIANNI. Signor ministro, lei non pretenderà che io sia soddisfatto della sua risposta. D'altro canto, forse all'inizio del suo intervento lei si rivolgeva ad un altro collega, perché io non ho parlato della Cina.

Il fatto che lei attribuisca la responsabilità della globalizzazione al professor Prodi mi pare un eccesso di sopravvalutazione del professor Prodi stesso o di sottovalutazione della globalizzazione.

In questo caso, siamo su un altro terreno: si tratta della logica all'interno della quale il suo Governo si trova infilato fino in fondo, come dimostrano i provvedimenti in materia lavoristica approvati in questa legislatura, cioè la liberalizzazione totale dei contratti a termine e la legge n. 30 del 2003 sui contratti atipici, che pensa di risolvere i problemi della profittabilità delle imprese attraverso il basso costo del lavoro, quindi scarsi stipendi, ed attraverso forme di contratto atipico.

Caro Giovanardi, secondo lei, lavoratrici che sono definite collaboratrici a progetto ma svolgono il lavoro presso un unico committente, visto che non hanno altro tempo per farlo altrove, cosa sono se non lavoratrici dipendenti a tutti gli effetti? Allora, perché non mettiamo fine a questa finzione giuridica, che facilita semplicemente i datori di lavoro, e non facciamo in modo che scatti per loro un'assunzione a tempo indeterminato? Le pare accettabile un accordo per cui persone di 55 anni - ministro Giovanardi, dell'età sua e mia - sono ancora precarie e si sentono proporre un percorso che prevede, dopo il precariato, un'altra collaborazione, poi un contratto di apprendistato, e così via? Apprendistato a far che? A rispondere ad una telefonata?

 

CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Se hanno 55 anni, non è colpa di questo Governo!

 

ALFONSO GIANNI. Insomma, siamo di fronte ad un'orgia di precariato che svalorizza il lavoro. La lotta dei lavoratori di Atesia, che domani sciopereranno e si riuniranno in assemblea, è emblematica di una grande necessità politica e sociale: l'abrogazione della citata legge n. 30.

 

Ultim'ora:


Tutto il contenuto del sito è opera di RSU Almaviva. Contattateci se volete prelevare del materiale.
Idea grafica e realizzazione tecnica a cura di Gianni Valenza.