(Misure per garantire i livelli occupazionali della Finsiel
- n. 3-04290) ... 51
Giovanardi Carlo, Ministro per i rapporti con il Parlamento ... 51
Sgobio Cosimo Giuseppe (Misto-Com.it) ... 51 52
(Misure
per garantire i livelli occupazionali della Finsiel - n. 3-04290)
PRESIDENTE. L'onorevole Sgobio ha facoltà
di illustrare la sua interrogazione n. 3-04290 (vedi l'allegato A -
Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Signor
Presidente, signor ministro, il 24 febbraio di quest'anno è stato siglato il
preliminare di compravendita tra il gruppo COS e Telecom Italia Spa per
l'acquisto del gruppo Finsiel. Ciò non presenterebbe gravi problemi se, a
margine di questo fatto, non si presentasse un problema di ristrutturazione
selvaggia per le 14 aziende che fanno capo a questo gruppo ed i 4.000
lavoratori che da esse dipendono.
Il problema vero è che i sindacati da tempo hanno chiesto un confronto con il
Governo e la Telecom.
Le tre organizzazioni sindacali chiedono che Telecom rimanga per una quota
all'interno della partecipazione azionaria della Finsiel, che sia valorizzata
la quota del 14 per cento che fa capo alla Banca d'Italia (e che, quindi, abbia
una certa pregnanza la quota pubblica) e che il Governo avvii un confronto per
la ripresa del settore e, quindi, per creare quelle direttrici di sviluppo che
consentirebbero una soluzione del problema in maniera indolore.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con
il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i
rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, vorrei dire all'onorevole Sgobio
- ci siamo già soffermati su tale argomento - che in Italia vi è la libertà di impresa;
la nostra normativa e quella europea non consentono al Governo di intervenire
in scelte strategiche ed imprenditoriali.
In particolare, come sa, Telecom - lo ha affermato più volte - ha deciso di
focalizzare la propria attività nei suoi servizi di telefonia e, quindi, ha
ritenuto di cedere la Finsiel, la cui attività non è considerata funzionale a
quella del gruppo. Telecom ha ritenuto che, in una situazione di mercato di alta
competizione quale quella dell'informatica, caratterizzata da processi di
aggregazione degli operatori, le potenzialità del gruppo Finsiel si sarebbero
potute esprimere al meglio nelle mani di gruppi la cui missione
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strategica è quella di valorizzarne l'attività.
In relazione alle procedure di dismissione della quota di controllo detenuta da
Telecom Italia in Finsiel e a valle delle proposte ricevute, Telecom Italia ha
sottoscritto un contratto preliminare di compravendita con il gruppo COS. La
transazione che riguarda l'intera quota detenuta da Telecom Italia in Finsiel
avviene sulla base di una valutazione già fissata attorno a 164 milioni di
euro.
Le linee di azione portate avanti dal gruppo Telecom negli ultimi anni, con
riferimento all'area di informazione tecnologica sul mercato, costituita
prevalentemente dal gruppo Finsiel, sono state finalizzate a mantenere ed a
rafforzare la posizione competitiva in uno scenario di mercato particolarmente
negativo, caratterizzato da una prolungata debolezza della domanda aggregata,
dalla ridotta capacità di spesa dei clienti per investimenti, da conseguenti
contrazioni tariffarie e dei margini, anche in collegamento alla situazione di
ampia concorrenza nel settore.
Tali informazioni sono frutto di valutazioni che provengono da un'impresa che
ritiene di perseguire determinate strategie per rimanere attiva nei comparti in
cui decide di concentrare la sua attività e, in merito a ciò, il Governo non
può e non deve intervenire. Il Governo può, invece, intervenire e prestare la
sua attenzione in merito alla richiesta dei sindacati nel momento in cui viene
attivato il Ministero del lavoro. Tuttavia, ciò non è ancora avvenuto in
quanto, all'ufficio competente del Ministero del lavoro, non è ancora pervenuta
da parte delle organizzazioni sindacali una richiesta di convocazione sulla
situazione della Finsiel. Invece, il Ministero delle attività produttive è
impegnato a promuovere l'apertura di un tavolo di confronto tra azienda e
sindacato una volta che si sarà proceduto alla valutazione delle offerte
vincolanti. In tale contesto si procederà all'accertamento della validità del
progetto industriale del soggetto acquirente e sarà valutata la coerenza del
progetto industriale con l'obiettivo di favorire la costituzione di un polo
informatico nazionale.
Come sempre il Governo si muove all'interno della normativa approvata dal
Parlamento al fine di salvaguardare i posti di lavoro, ricordando che in
settori strategici è importante la presenza nazionale, che non va dispersa.
Dunque, l'Esecutivo si adopererà per fare tutto il possibile affinché queste
vicende di diffusione e di vendita possano avvenire in un contesto di sicurezza
e anche di mantenimento del posto di lavoro per le maestranze.
PRESIDENTE. L'onorevole Sgobio ha facoltà
di replicare.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Non
posso che dichiararmi profondamente insoddisfatto, per il semplice fatto che è
indubbio che ci si trovi in un contesto di libero mercato, come è indubbio che
il Governo ad un tavolo di trattative non abbia una funzione meramente
notarile.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i
rapporti con il Parlamento. Lo chieda a Prodi!
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Il
problema, signor ministro, è che lei non mi ha risposto su quel 14 per cento
che è in mano pubblica e che i sindacati chiedono resti in mano pubblica quale
elemento di calmierazione di un'eventuale azione di ristrutturazione di queste
imprese.
Tra l'altro, nella sua risposta non ha assolutamente accennato a quali siano le
iniziative del Governo per rilanciare l'attività nel settore; infatti, non
basta aprire un tavolo, è necessario anche che il Governo abbia idee da
proporre, che temo non vi siano, visto che né il ministro Marzano né il
ministro Maroni - neanche a dirlo il Presidente del Consiglio - si sognano di
intervenire in aula per rispondere su tali problematiche.
Pertanto, invitiamo il Governo non solo a raccomandare a Telecom di mantenere
una quota di azionariato nella Finsiel, ma soprattutto a raccomandare alla
Banca
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d'Italia di non vendere quel 14 per cento e di costruire un progetto,
affinché il settore dell'informatica possa avere un futuro anche nel nostro
paese. Non dimentichiamo che da tutto ciò dipende la vita di migliaia e
migliaia di lavoratori!
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Non posso che dichiararmi profondamente
insoddisfatto, per il semplice fatto che è indubbio che ci si trovi in un contesto
di libero mercato, come è indubbio che il Governo ad un tavolo di trattative
non abbia una funzione meramente notarile.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Lo
chieda a Prodi!
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO. Il problema, signor ministro, è che lei non mi ha
risposto su quel 14 per cento che è in mano pubblica e che i sindacati chiedono
resti in mano pubblica quale elemento di calmierazione di un'eventuale azione
di ristrutturazione di queste imprese.
Tra l'altro, nella sua risposta non ha assolutamente accennato a quali siano le
iniziative del Governo per rilanciare l'attività nel settore; infatti, non
basta aprire un tavolo, è necessario anche che il Governo abbia idee da
proporre, che temo non vi siano, visto che né il ministro Marzano né il
ministro Maroni - neanche a dirlo il Presidente del Consiglio - si sognano di
intervenire in aula per rispondere su tali problematiche.
Pertanto, invitiamo il Governo non solo a raccomandare a Telecom di mantenere
una quota di azionariato nella Finsiel, ma soprattutto a raccomandare alla
Banca
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d'Italia di non vendere quel 14 per cento e di costruire un progetto,
affinché il settore dell'informatica possa avere un futuro anche nel nostro
paese. Non dimentichiamo che da tutto ciò dipende la vita di migliaia e
migliaia di lavoratori!