ALMAVIVA GREEN – Lettera aperta alla Direzione aziendale

ALMAVIVA GREEN – Lettera aperta alla Direzione aziendale

Cominciare una rivoluzione è facile,
è il portarla avanti che è molto difficile.
Nelson Mandela

Era il 2009 quando, insieme a Fim, Fiom e Uilm nazionali, abbiamo proposto di avviare un progetto per trasformare Almaviva in un’azienda green, non solo dal punto di vista della riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale ma anche da quello dell’infrastruttura tecnologica e dell’offerta commerciale. Da allora, anche grazie all’impulso iniziale dato dal Green Team, il progetto Almaviva Green ha prodotto risultati notevolissimi, come raccontato nel Green Book pubblicato su MyAlmaviva (novembre 2015), e ottenuto importanti riconoscimenti, primo tra tutti quello di Legambiente nell’ambito del Premio “Innovazione Amica dell’Ambiente 2013”.

Questi risultati, insieme ai prodotti e ai servizi via via realizzati, confermano che l’intuizione di alcuni anni fa era giusta: l’ICT è uno strumento straordinariamente efficace per affrontare il problema delle emergenze ambientali del pianeta, soprattutto quando riesce a cogliere le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche più avanzate.

Convinti della bontà di quella intuizione iniziale abbiamo proposto (incontro 2 aprile 2015) la costituzione di un Centro di Competenza sui temi dell’ambiente, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile per mettere a fattor comune le esperienze e le competenze maturate in questi anni, in una logica di integrazione dei prodotti/servizi e di rafforzamento dell’offerta commerciale Almaviva in ambito green.

Forse si trattava di una proposta troppo ambiziosa, forse l’ipotesi di un Centro di Competenza Green non era compatibile con la configurazione degli altri CdC, in ogni caso non vi era sembrata un’idea interessante e/o praticabile e, a quel punto, la discussione sarebbe potuta finire così.

Da parte nostra però, messa da parte la delusione, abbiamo ripreso a seguire l’evoluzione del settore e le diverse iniziative portate avanti dall’azienda.

In effetti il settore ha continuato a crescere, sono già evidenti alcune tendenze di fondo, spesso collegate all’Internet of Things (Smart City, Smart Metering e Smart Grid, eHealth, Smart Logistics, Smart Environment, Smart Agricolture), e alcune delle principali aziende ICT hanno sviluppato e stanno sviluppando una propria proposta commerciale, con soluzioni innovative che spaziano dall’Internet of Energy alla mobilità sostenibile e al monitoraggio ambientale.

Viceversa le più recenti iniziative di Almaviva, per quanto valide, scontano un’evidente  frammentazione: si va dalla presentazione del progetto Open City Platform (sezione Smart Cities and Communities, Premio Agenda Digitale 2015) al supporto alle iniziative dell’ABI su efficienza energetica e green banking, dalla realizzazione di soluzioni innovative per la mobilità sostenibile allo sviluppo di progetti per la dematerializzazione di archivi cartacei, dalla presentazione dell’infrastruttura tecnologica Almaviva come possibile soluzione per il monitoraggio del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico fino all’evoluzione di SEM, diventata la prima applicazione verticale della piattaforma GIoTTO nell’ambito dell’IoT.

Tutto questo senza dimenticare la partecipazione alla gara per il SISTRI (Sistema per la tracciabilità dei rifiuti), in fase di aggiudicazione, e la consolidata collaborazione con importanti istituzioni scientifiche italiane (ENEA, Politecnico di Milano).

Ma Almaviva dovrebbe essere un’azienda che interpreta la progettazione e l’integrazione di sistemi informatici per la tutela dell’ambiente e l’efficientamento energetico non soltanto come una delle tante occasioni di business ma come una mission che, dopo essere entrata nel Codice Etico, si consolida nel DNA aziendale.

Per tutte queste ragioni siamo convinti che sia necessario sviluppare una visione strategica complessiva e stabilire un maggiore coordinamento tra le diverse iniziative/strutture per qualificare la presenza Almaviva in questo settore, puntando a un progressivo miglioramento dei risultati fin qui ottenuti.

A suo tempo l’istituzione del Green Team è stata una delle colonne portanti del progetto. Si è trattato di un’innovazione organizzativa, anche nelle relazioni industriali, unica in Italia, un’innovazione che ha funzionato e ha dato i suoi frutti. Oggi però, a nostro parere, il Green Team sta vivendo un momento di difficoltà, sia nel fissare obiettivi sfidanti che nel portare a termine le attività già programmate, e il suo ruolo si è progressivamente indebolito.

Il rilancio del progetto Almaviva Green, nel suo complesso, passa anche per una “rinascita” del Green Team che può e deve agire sia come elemento di stimolo per la definizione di una prospettiva strategica sia come fattore di sviluppo e consolidamento delle diverse iniziative e delle relazioni industriali.

In conclusione crediamo che, recuperati i ritardi e superate le difficoltà contingenti, ci siano le condizioni affinché questo progetto faccia il definitivo salto di qualità, anche sfruttando i possibili finanziamenti previsti dai diversi programmi (Horizon 2020, Life 2014-2020, Fse, Fesr, bandi Mise, …).

Almaviva ha tutte le carte in regola per intraprendere questa strada. Si tratta di un’opportunità straordinaria: non bisogna sprecarla!

Roma, 21 luglio 2016                                                                    RSU Almaviva