1. Perché vogliamo chiarezza sul piano industriale

1.    Perché vogliamo chiarezza sul piano industriale

 

 

Negli ultimi mesi dello scorso anno, dopo che finalmente (a seguito di raffiche di ordini di servizio, sotto-ordini di servizio, contro-ordini di servizio) l’azienda sembrava aver consolidato la propria struttura organizzativa, ci sono state le dimissioni di dirigenti che ricoprivano posizioni di primo piano: Mori, Spada, De Paoli, Saracino.

 

Ancora non è chiaro se, a seguito di queste uscite, le diverse aree interessate continueranno a “funzionare” come prima in termini di organizzazione, rapporto con le altre strutture aziendali, ruolo specifico all’interno di strategie più generali.

 

Nel caso di Saracino (e Mori) questo “vuoto”, organizzativo e strategico, provoca un problema particolare perché riguarda strutture trasversali – comela Service Control Room, con la gestione del HyperCed, ola ISI, meglio nota come Factory, solo per citare quelle più consistenti numericamente – quindi in stretta relazione con le altre strutture aziendali.

 

Di tutto questo non parlano né Marco Tripi nella sua lettera del 21 dicembre scorso, né Antonio Amati negli incontri che si stanno svolgendo in questi giorni.

 

Questa omissione, oltre a essere preoccupante in prospettiva, è già estremamente dannosa nel presente perché non permette di portare avanti le normali attività in condizioni adeguate né di programmare correttamente gli sviluppi futuri.

 

Noi, al contrario, crediamo che sia necessario fare chiarezza su questo e sugli altri principali aspetti del piano industriale.

 

Chiarezza sulle strategie, coerenza dell’organizzazione, sviluppo e migliore utilizzo delle competenze professionali: bisogna partire da questo per imboccare la strada che può portarci fuori dalla crisi.

 

Il puro e semplice taglio del costo del lavoro, oltre che doloroso per i lavoratori, non rappresenta la soluzione dei problemi di Almaviva.

 

Prima di chiederci un ulteriore sacrificio, l’azienda deve dirci in che direzione stiamo andando.

 

L’azienda rinunci agli atti unilaterali e riapra la trattativa!

 

Roma, 24 gennaio 2013                                    Coordinamento RSU Almaviva