Destinazione del TFR

DESTINAZIONE DEL TFR

INFORMAZIONI UTILI PER CHI ANCORA DEVE SCEGLIERE

 

Le informazioni che seguono sono riportate in forma sintetica e non esaustiva. Per ogni specifico approfondimento si rimanda ai siti istituzionali www.inps.it, www.tfr.gov.it

Che cos’è il TFR

 

Il TFRTrattamento di Fine Rapporto (art. 2120 del Codice Civile), anche conosciuto come liquidazione, è una forma di salario differito che viene accantonato dall’azienda durante tutta la durata del rapporto di lavoro dipendente e corrisposto al lavoratore alla sua conclusione.

Il TFR si determina accantonando per ciascun anno di lavoro una quota pari alla retribuzione lorda utile / 13,5 (6,91%). La retribuzione lorda utile per il calcolo del TFR comprende le voci retributive (a carattere continuativo) corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, salvo diversa previsione dei contratti collettivi.

Gli importi accantonati sono rivalutati, al 31 dicembre di ogni anno, secondo quanto previsto dalla legge (1,5% fisso + 75% dell’aumento dell’indice Istat).

Al momento della liquidazione il TFR è tassato in modo articolato, distinguendo le somme maturate fino al 31/12/2000 da quelle maturate successivamente e considerando separatamente la rivalutazione annua dalla restante parte. Su quest’ultima, opportunamente “depurata”, si applica l’aliquota irpef media vigente nell’anno di liquidazione.

 

Riforma della Previdenza Complementare e scelta sulla destinazione del TFR

 

La legge di riforma del 2005 (D.Lgs. 252/2005) ha ridefinito il funzionamento della previdenza complementare, anche attraverso uno specifico utilizzo del TFR. La riforma prevede infatti che ogni lavoratore dipendente possa scegliere di destinare il proprio TFR futuro/maturando (ovvero quello che viene accantonato dal momento della scelta in poi) ad una forma di previdenza complementare.
In pratica dal 1° gennaio 2007 ciascun lavoratore può scegliere, attraverso una dichiarazione scritta (modulo per la scelta della destinazione del TFR) di:

  • destinare il proprio TFR futuro/maturando alle forme pensionistiche complementari (fondi pensione collettivi o piani pensione individuali) – in questo caso la scelta non è reversibile ma è comunque possibile “passare” da un fondo ad un altro (nel rispetto delle condizioni previste da statuti e regolamenti)
  • destinare il proprio TFR futuro/maturando al Fondo di Tesoreria gestito dall’Inps, nelle aziende con almeno 50 dipendenti (ovvero di mantenerlo presso il datore di lavoro, nelle aziende con meno di 50 dipendenti) – in questo caso la scelta è reversibile

–> Il termine per effettuare la scelta scade dopo sei mesi dall’assunzione.

Se entro il termine di sei mesi dalla data di assunzione il lavoratore non formalizza la sua richiesta all’azienda (con la consegna dell’apposito modulo) allora si realizza un’adesione automatica al fondo di previdenza “contrattuale” (nel caso dei metalmeccanici a Cometa), tramite il meccanismo del tacito conferimento del TFR, secondo il principio del silenzio-assenso.

I moduli per la scelta della destinazione del TFR sono due e si possono scaricare dai siti istituzionali (www.inps.it; www.tfr.gov.it):

  • modulo TFR1 (prima occupazione entro il 31 dicembre 2006)
  • modulo TFR2 (prima occupazione successiva al 31 dicembre 2006)

A cura della RSU Almaviva Roma (ultimo aggiornamento: febbraio 2011) – scaricabile da www.rsualmaviva.it