RSU Finsiel – Comunicato di venerdì 18 mar 2005

Il caso Finsiel: che cosa pensa il Governo ?

 

Il 2 marzo2005, durante il question time alla Camera dei Deputati, l’’onorevole Giuseppe Cosimo Sgobio dei Comunisti Italiani, ha posto il problema della vendita del gruppo Finsiel. Quella che segue è la risposta data dal Governo, per bocca del ministro Carlo Giovanardi.

 

(GIOVANARDI) Signor Presidente, vorrei dire all’onorevole Sgobio – ci siamo già soffermati su tale argomento – che in Italia vi è la libertà di impresa; la nostra normativa e quella europea non consentono al Governo di intervenire in scelte strategiche ed imprenditoriali.

 

In particolare, come sa, Telecom – lo ha affermato più volte – ha deciso di focalizzare la propria attività nei suoi servizi di telefonia e, quindi, ha ritenuto di cedere la Finsiel, la cui attività non è considerata funzionale a quella del gruppo. Telecom ha ritenuto che, in una situazione di mercato di alta competizione quale quella dell’informatica, caratterizzata da processi di aggregazione degli operatori, le potenzialità del gruppo Finsiel si sarebbero potute esprimere al meglio nelle mani di gruppi la cui missione strategica è quella di valorizzarne l’attività.

 

In relazione alle procedure di dismissione della quota di controllo detenuta da Telecom Italia in Finsiel e a valle delle proposte ricevute, Telecom Italia ha sottoscritto un contratto preliminare di compravendita con il gruppo COS. La transazione che riguarda l’intera quota detenuta da Telecom Italia in Finsiel avviene sulla base di una valutazione già fissata attorno a 164 milioni di euro.

Le linee di azione portate avanti dal gruppo Telecom negli ultimi anni, con riferimento all’area di informazione tecnologica sul mercato, costituita prevalentemente dal gruppo Finsiel, sono state finalizzate a mantenere ed a rafforzare la posizione competitiva in uno scenario di mercato particolarmente negativo, caratterizzato da una prolungata debolezza della domanda aggregata, dalla ridotta capacità di spesa dei clienti per investimenti, da conseguenti contrazioni tariffarie e dei margini, anche in collegamento alla situazione di ampia concorrenza nel settore.

 

Tali informazioni sono frutto di valutazioni che provengono da un’impresa che ritiene di perseguire determinate strategie per rimanere attiva nei comparti in cui decide di concentrare la sua attività e, in merito a ciò, il Governo non può e non deve intervenire. Il Governo può, invece, intervenire e prestare la sua attenzione in merito alla richiesta dei sindacati nel momento in cui viene attivato il Ministero del lavoro. Tuttavia, ciò non è ancora avvenuto in quanto, all’ufficio competente del Ministero del lavoro, non è ancora pervenuta da parte delle organizzazioni sindacali una richiesta di convocazione sulla situazione della Finsiel. Invece, il Ministero delle attività produttive è impegnato a promuovere l’apertura di un tavolo di confronto tra azienda e sindacato una volta che si sarà proceduto alla valutazione delle offerte vincolanti. In tale contesto si procederà all’accertamento della validità del progetto industriale del soggetto acquirente e sarà valutata la coerenza del progetto industriale con l’obiettivo di favorire la costituzione di un polo informatico nazionale.

 

Come sempre il Governo si muove all’interno della normativa approvata dal Parlamento al fine di salvaguardare i posti di lavoro, ricordando che in settori strategici è importante la presenza nazionale, che non va dispersa. Dunque, l’Esecutivo si adopererà per fare tutto il possibile affinché queste vicende di diffusione e di vendita possano avvenire in un contesto di sicurezza e anche di mantenimento del posto di lavoro per le maestranze.

Lunedì 21 marzo il Senato discuterà la mozione Falomi.

Sarà ancora questa la posizione del Governo?

Roma, 18 marzo 2005                                                                                                      RSU Finsiel