RSU Finsiel – Comunicato di venerdì 28 gen 2005

VENERDI’ 28 GENNAIO 2005

MANIFESTAZIONE IN SCIOPERO DI TUTTO IL GRUPPO FINSIEL

 

Chi ha partecipato all’assemblea di ieri (per la prima volta Banksiel e Finsiel in assemblea congiunta) ha capito bene: se la vendita del gruppo Finsiel si dovesse chiudere come vorrebbe Telecom per bene che vada sarà un disastro.

 

La situazione ormai la conoscono tutti e anche i mezzi d’informazione ne parlano diffusamente: in questi giorni si sta concludendo la fase detta “data-room”, poi Telecom intenderebbe passare al vaglio le diverse offerte e, alla fine, scegliere il vincitore. Oplà! In questo modo Telecom si libererebbe dell’informatica Finsiel, intascando il bottino e abbandonando 14 aziende e 4.000 persone al loro destino.

 

E il destino non sarebbe certamente favorevole.

Tre sono i concorrenti rimasti in gioco: due multinazionali (EDS, in crisi in Italia e in Europa, ed ACCENTURE, già socia in tanti affari con Telecom-Tronchetti Provera) e un gruppo italiano (il gruppo COS di Alberto Tripi che opera nel settore marginale dei call center ed ha dimensioni industriali ed economiche nettamente inferiori a quelle del gruppo Finsiel).

 

Non dobbiamo rassegnarci.

 

L’assemblea di ieri ha indicato chiaramente la strada: dobbiamo impegnarci per cercare di cambiare questa situazione, costringere Telecom a rendere conto delle proprie scelte e ridiscutere il caso Finsiel all’interno di un quadro più generale, coinvolgendo anche il mondo politico e le istituzioni.

 

Da due mesi a oggi abbiamo già fatto tanta strada e siamo riusciti a rimettere in discussione le decisioni che Telecom aveva preso e che, a quasi tutti, sembravano ineluttabili.

 

Non è stato facile: abbiamo dovuto organizzare una lunga serie di iniziative articolate tra loro (net-strike, appello dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, sito www.rsufinsiel.it, presidio al Parlamento del 22 dicembre, lettera aperta della RSU Finsiel,…) e tessere una tela di contatti con esponenti politici e mezzi d’informazione.

 

Adesso si tratta di fare un salto di qualità: dobbiamo mettere a frutto tutto il lavoro fatto per costringere le istituzioni, il mondo politico e i media ad occuparsi dell’affare Finsiel ed evitare che Telecom possa sistemare la questione nel chiuso delle proprie stanze, fregandosene dei problemi che ne derivano.

 

Per questo il coordinamento delle RSU del gruppo Finsiel e Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno indetto una giornata di sciopero per venerdì 28 gennaio.

 

Ma lo sciopero da solo non basta a dare visibilità alla nostra vertenza.

E allora ecco il programma di venerdì prossimo:

Ø      mattinamanifestazione nazionale con corteo dei lavoratori di tutte le aziende del gruppo (ore 9.00 – da piazza Esedra, lato Basilica, fino a Corso Italia, sede Telecom);

Ø      pomeriggiopresidio davanti Palazzo Chigi e incontro-dibattito con le forze politiche e le istituzioni (14.30 – sala “Le Colonne”, via Poli, 19).

 

Gli obiettivi di questa fase della mobilitazione sono chiari:

Ø      congelamento della trattativa di vendita

Ø      apertura del tavolo istituzionale alla Presidenza del Consiglio per discutere il caso Finsiel nell’ambito della situazione del settore ed evitare soluzioni precipitose (e le conseguenze che provocherebbero)

 

Si tratta di problemi che riguardano tutti. Nessuno deve tirarsi indietro. Chiaro?

 

Roma, 26 gennaio 2005                                                                                                   RSU Finsiel